Da gennaio 2021 ad oggi sono oltre 30.000 in Italia le donne vittime di violenza: più di 100 ogni giorno. E la violenza continua fino a quando una donna non è in grado di provvedere economicamente a se stessa e ai suoi figli.
Per questo l’associazione MicroLab ha lanciato la campagna di crowdfunding Women to be free: per finanziare 5 borse lavoro e consentire a 5 donne vittime di violenza di ripartire, rientrare nel mondo del lavoro e ritrovare la propria libertà.
La violenza sulle donne si nasconde in molte forme tutte ugualmente devastanti che hanno ripercussioni nella sfera personale e lavorativa, con gravi conseguenze anche a livello economico. Vivere la violenza ti cambia: ti rende fragile, insicura, ti fa avere la sensazione di non essere in grado di difenderti, di badare a te stessa.
Lo sa P. che ha passato gli ultimi 15 anni a non poter lavorare, a causa del maltrattante e che adesso fa corsi di informatica per rimettersi in pari per tutto il tempo “perduto”. O F. che viaggia tra Avellino e Napoli tutti i giorni pur di mantenere suo figlio che ha l’autismo. E ancora T. che da professionista indipendente e di successo si è ritrovata a dover fare lavori umili per poter far crescere i suoi 4 figli completamente da sola e per pagare cause che durano anni in Italia o G. che porta ancora indosso i segni della violenza fisica e psicologica, senza trovare spazio per potersi reinventare.
Loro assieme ad altre donne vittime di violenza hanno bisogno di ricominciare.
Lo Stato Italiano riconosce delle agevolazioni alle aziende che scelgono di assumere donne vittime di violenza inserite in percorsi di protezione, e che faciliterebbero la fuoriuscita dalla rete della violenza e dalla dipendenza economica. Questa mancanza di informazione sommata alla fragile situazione della vittima mina il percorso verso l’autonomia.
Women to be free è il progetto che sostiene le donne vittima di violenza accolte in case rifugio in Emilia Romagna, Campania, Lazio, Molise e Abruzzo, e che nasce dalla collaborazione tra l’Associazione MicroLab, l’associazione Terra e Pace, lo studio legale internazionale Dla Piper e PerMicro con le cooperative sociali BeFree, Case delle donne e coop. E.V. A. in. Lavoriamo insieme per facilitare il raggiungimento dell’autonomia economica perché crediamo che l’indipendenza finanziaria consente di essere libere.
Grazie al tuo contributo di donatori privati e delle aziende Pai partner , Blue Underwriting Agency e APID Torino siamo riusciti a finanziare 4 borse lavoro per le donne vittime di violenza.
Vai al racconto di Enrica, una delle donne che hanno usufruito della borsa lavoro.
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Il via alle borse lavoro
Nei mesi di ottobre e novembre 2022 hanno preso il via i tirocini finanziati grazie alla campagna di crowdfunding Women To Be Free. Il 18 ottobre, a Milano, presso la sede di Blue Underwriting Agency ha avuto inizio il primo percorso di inserimento lavorativo. Il 7 novembre è stata attivata a Bologna una seconda borsa, presso Pasto Nomade; la terza con Latte Creative, a Roma, il 15 novembre. Infine, l’ultimo tirocinio a partire sarà quello presso la Cooperativa La Nuova Arca, il 21 di novembre.
La campagna di raccolta fondi portata avanti negli scorsi mesi da MicroLab è stata uno spin off del progetto Women To Be Free appunto, volto all’empowerment e alla formazione di donne vittime di violenza, realizzato grazie al contributo di CEB e conclusosi a fine settembre 2022. Durante lo svolgimento delle attività di formazione del progetto è emersa infatti l’esigenza di fornire delle opportunità concrete di inserimento lavorativo – o re-inserimento – ad alcune delle beneficiarie.
Da questa esigenza è nata la campagna di crowdfunding Women To Be Free che ha raccolto quasi 10.000 Euro per finanziare le borse lavoro ora avviate.
Sono state così individuate 4 donne che avevano maggiormente bisogno di questa misura per rientrare nel mercato del lavoro. Si tratta per la maggior parte dei casi di professioniste, che tuttavia faticano a giustificare i lunghi “buchi” nel curriculum, o sono scoraggiate dagli ostacoli burocratici o dalla mancanza di supporto nella conciliazione delle esigenze personali/ familiari con quelle lavorative. La borsa lavoro rappresenta in questo contesto un’opportunità importante verso una situazione di indipendenza e serenità economica.
Anna, 50 anni, dichiara a proposito dell’inizio del suo tirocinio “sono davvero entusiasta di questa opportunità e di iniziare un nuovo progetto professionale alla mia età!”. Cristina, 57 anni, commenta ” mi sento elettrizzata! Sono certa che ne uscirà tanto di buono, non vedo l’ora di iniziare. Era da molto che non trascorrevo un periodo così produttivo e gratificante”. Enrica, 55 anni, aggiunge “il laboratorio è bello, illuminato dal sole, così raro per una cucina. Cristina, Pina e Victoria sorridenti. E’ solo pochi giorni che sono qui, ma ieri uscendo di casa presto per venire qui mi sono emozionata!”. Marwa, 40 anni, conclude “è la prima volta in vita mia che ho la possibilità di imparare a fare nuove cose, in particolare a cucinare piatti italiani e inserirmi in un ambiente con altre persone che lavorano”.
Le aziende coinvolte si sono dimostrate disponibili e talvolta entusiaste del progetto di inserimento, che comunque richiede uno sforzo formativo e di accompagnamento. Antonio Invernici, Direttore generale di Blue Underwriting Agency commenta “Siamo felici di aver avviato questo particolare tirocinio di formazione, atto a permettere un inserimento nel mondo lavorativo a persone che non hanno avuto la possibilità di farlo prima e che siamo certi possono dare ancora molto a noi e a tutta la Società”.
Pina Siotto, di Pasto Nomade, aggiunge “progetti come questo portano con sé la forza e la freschezza delle possibilità che solo gli incontri e le esperienze diverse rendono possibili, avvicinando e arricchendo ognuno di noi. Crediamo molto nelle iniziative così, perché permettono di aprire delle porte, fanno si che cose nuove accadano, e gli incontri non accadono mai per caso”.
Valentina Carta, di Latte Creative, crede fortemente nell’iniziativa: “Da Latte lavoriamo da sempre per generare un impatto reale sociale nella società. Per questo, prendere parte a Women to be free ed inserire Cristina nel nostro team è una grande opportunità per crescere insieme, abbattere barriere e costruire un futuro migliore”.
Infine, Vincenza Labozzetta de La Nuova Arca conclude: “siamo soddisfatti per l’avvio di questo progetto, perché è un’opportunità importante per Marwa che, per la prima volta, potrà sperimentarsi in un contesto lavorativo strutturato e concedersi un tempo di formazione in un ambito, quello della cucina, che sappiamo essere da sempre una sua grande passione”.