Kevin ha 26 anni ed è il proprietario di Beauty Saloon di Kevin Manzueto, salone di parrucchieri e centro estetico nel cuore di Palermo.

Ha frequentato la scuola superiore di grafica pubblicitaria fino al 4 anno. Preferendo il lavoro agli studi decide di andare a lavorare per una grande agenzia pubblicitaria di Palermo. Qualche anno più tardi l’azienda chiude e lui è nuovamente alla ricerca di un altro impiego.
Inizia a lavorare quasi per caso in uno studio di parrucchieri, facendo una lunga gavetta. Kevin racconta: “spazzavo a terra e mettevo gli attrezzi in ordine o aiutavo i colleghi che erano più avanti di me”. Appassionandosi sempre più a questa professione, ha deciso di iscriversi alla scuola di parrucchiere, continuando a lavorare.“
Ha lavorato presso diversi saloni, in uno dei quali svolgeva anche il ruolo di responsabile amministrativo, occupandosi dei conti, della chiusura cassa, contatto fornitori, oltre a svolgere il suo lavoro ordinario all’interno del salone. Probabilmente è stato quel periodo a fargli maturare l’idea di mettersi in proprio.
Kevin racconta: “Fare il parrucchiere non significa per me solo tagliare i capelli, occorre prestare attenzione alla tecnica, ai prodotti, ai dettagli per essere sempre professionali, senza dimenticare il rapporto umano coi clienti. Stare a contatto con le donne è difficile, sono esigenti, hanno forte empatia e percepiscono tutto”.
L’approccio genuino, affidabile e accogliente di Kevin gli ha permesso di crearsi una clientela affezionata.
Kevin ha aperto il suo salone solo 2 anni fa con 4 dipendenti, ma la sua crescita è stata esponenziale, piano piano ho assunto altro personale fino a raggiungere i 12 dipendenti: 5 estetisti e 6 parrucchieri.
Prima dell’avvento del Covid 19 i ritmi di lavoro erano molto intensi, la clientela prenotava con 2 settimane di anticipo per trovare posto. Kevin racconta: “Ho lavorato molto per mettere su uno staff affiatato ed è stato molto difficile dover lasciare qualcuno a casa, a causa della crisi Covid, perchè noi dello staff ci sentiamo una grande famiglia, cosa che è percepita anche dalla clientela”. Purtroppo durante la crisi Covid19 infatti Kevin è stato costretto attuare una drastica riduzione del personale.
“Il Covid ha spezzato la normale routine, sempre più rare le clienti di passaggio, per non parlare dei turisti che ormai non si vedono più. Le convenzioni che avevamo prima con gli alberghi ora non funzionano”.
Per la pandemia Kevin è rimasto chiuso per circa due mesi e mezzo. Ha dovuto attingere ai suoi risparmi per pagare le tasse e anticipare stipendi in attesa dei tempi lunghi della cassa integrazione.
Molte sono state le limitazioni dettate dalle misure di sicurezza COVID19 tra cui la riduzione del numero di dipendenti di oltre la metà a causa della necessità del distanziamento, l’eliminazione di 3 postazioni di lavoro e la chiusura della sala d’attesa. Anche il numero delle persone da poter servire nell’arco di una giornata lavorativa si è ridotto a causa dei tempi necessari per le registrazioni anagrafiche e le sanificazioni, con conseguente riduzione degli incassi.
Le misure di sicurezza e prevenzione del Covid 19 adottate nei luoghi di lavoro hanno imposto l’utilizzo di nuovi dispositivi, materiali monouso, detergenti e sanificanti che naturalmente hanno fatto lievitare i costi, oneri che Kevin ha cercato di non caricare sulla clientela. Lo stress del periodo di chiusura e successiva apertura al pubblico è stato forte, uno stress sia fisico che mentale. Le gravi conseguenze economiche del Covid 19 non sono ricadute solo sul suo salone: molte delle sue clienti hanno perso il lavoro, cosa che ha comportato un’ulteriore riduzione della clientela.
Con orgoglio afferma di aver onorato sempre tutti i conti con regolarità, ma sottolinea con altrettanta amarezza di essersi sentito solo e non aver percepito in alcun modo, con misure a supporto dell’impresa, la vicinanza dallo Stato.
La crisi lo ha gettato in momenti di sconforto, costringendolo a riflessioni anche molto dure come il pensiero di lasciare l’attività e andare all’estero ma molti dei suoi amici e parenti l’hanno incoraggiato a restare in attesa di tempi migliori.
Se potesse avessere un dialogo diretto con le istituzioni e il governo, sicuramente chiederebbe misure più incisive e vantaggiose per l’impresa, come il taglio dell’IVA e riduzione degli oneri a carico delle piccole imprese come la sua.
Il percorso di mentoring intrapreso con l’Associazione Microlab e in particolare con il mentor Sergio Nuzzo, ha supportato Kevin anche in questo periodo di crisi.
All’inizio grazie a Sergio Kevin ha esplorato nuovi canali di acquisizione della clientela online ed offline e strategie di comunicazione. All’apertura dei canali social hanno fatto seguito lunghi confronti sull’andamento della crescita del negozio e degli spazi di visibilità, in particolare dopo la riapertura. Kevin ci racconta come siano stati anche molto utili i suggerimenti su strategie di riduzione dei costi. “Trovo il percorso di mentoring un’esperienza bella, mi ha fatto piacere parlare con Sergio, perchè su certi aspetti è sicuramente più esperto, lavora come consulente e accetto i suoi suggerimenti perché ha l’esperienza per farlo”.
Kevin conclude dicendo “Spero tutto ritorni alla normalità, spero di ritornare a lavorare serenamente senza la preoccupazione di raggiungere il fine mese, e tornare a sorridere con le mie clienti . L’importante è non arrendersi di fronte alle difficoltà ma conservare la passione verso il proprio lavoro nonostante le avversità”